Cosa c’è dietro un pericolo?

Ecco un interrogativo solo apparentemente banale

Innanzi ad un pericolo, scappiamo perché abbiamo paura, oppure abbiamo paura perché scappiamo?

La risposta è meno ovvia di quanto si possa immaginare.

Durante la fuga succede qualcosa al nostro corpo: la pressione sale, il battito cardiaco accelera, i muscoli coinvolti si contraggono, le mani sudano e le pupille si dilatano.

Attenzione, questo accade indipendentemente dal fatto che il pericolo sia reale o immaginario.

Le emozioni sono qualcosa che stanno nella nostra carne e nel nostro sangue!

Ora, dobbiamo comprendere un punto fondamentale: sono proprio queste reazioni fisiologiche, con le relative sensazioni fisiche, a dare all’emozione la sua qualità.

Questo significa, come scrive J. Ledoux: non tremiamo perché abbiamo paura, non piangiamo perché siamo tristi: abbiamo paura perché tremiamo e siamo tristi perché piangiamo”

Questo sembrerà inconcepibile a molti, ma oltre ad essere supportato da numerosissimi ed attualissimi studi neuroscientifici, contiene un importantissimo concetto, al quale faremo spesso riferimento nei prossimi post: quello della retroazione sensoriale.

Tale concetto, oltre ad essere importante sotto il profilo teorico, ha dato il via ad una serie di strumenti di lavoro, assolutamente efficaci ed interessanti, finalizzati al perseguimento del Benessere Psico-fisico

Io stesso molti anni fa ho iniziato a sperimentarli con lo scetticismo dello psicologo che del corpo non si occupava, cogliendone però progressivamente il valore e l’efficacia, sino a renderli una parte essenziale del mio lavoro terapeutico e dei miei gruppi esperienziali e formativi.