La costruzione del proprio Benessere parte da noi e dalla nostra responsabilità nei confronti di noi stessi e degli altri.

Quanto detto la scorsa settimana rispetto alle scoperte delle Neuroscienze potrebbe essere interpretato come un atto di svalutazione del genere umano. L’uomo non è libero di scegliere la propria strada, di conoscere e perseguire i propri desideri. Non siamo altro che macchine programmate prive di libero arbitrio.

Assolutamente no! L’intento di questo percorso va proprio nella direzione opposta: quella di dare voce alla soggettività, di far emergere desideri e valori personali. Questo è infatti l’unico modo per perseguire il proprio Benessere. Attenzione, non solo il proprio, ma anche quello altrui.

Quest’ultimo è infatti indissolubilmente legato al nostro, così come il nostro lo è a quello altrui.

Dobbiamo però partire da noi.

Ogni processo di cambiamento, piccolo o grande che sia, deve partire da noi. Solo se iniziamo a pensare da causa, e non da effetto, possiamo introdurre dei cambiamenti nella nostra vita, migliorando la nostra condizione e quella di coloro che ci circondano. Dobbiamo sbarazzarci di quella propensione a cercare negli altri la responsabilità di quanto avviene. Se vogliamo cambiare, dobbiamo occuparci della nostra responsabilità. Attenzione, parlo della responsabilità, non della colpa.

I processi di colpevolizzazione non hanno nulla a che fare con quanto mi trovo a descrivere.

Forse vi sembrerà strano, ma per stare meglio devo quindi cercare di diventare una persona migliore, smettendo di cercare di migliorare gli altri o, peggio ancora, di lamentarmi del fatto che gli altri non sono in grado di farlo. Progressivamente cercheremo di capire meglio cosa questo significhi e come perseguirlo.

Alla prossima settimana.