Ciascuno di noi ordina i propri valori dal più interessante al più detestabile, creando una gerarchia personale. Tali valori verrebbero rappresentati nel cervello da pensieri dotati di sfumature emozionali che determinano proprio tale gerarchia: quelli che ci piacciono vengono posti al vertice, quelli che detestiamo, in fondo.

Ovviamente, più un valore si trova al vertice, maggiore sarà la spinta motivazionale che questo determinerà. Tale processo ci viene oggi ben spiegato dalle evoluzioni della ricerca scientifica.

Le neuroscienze in particolare ci chiariscono che questi processi avvengono nelle aree prefrontali del cervello, dove i nostri sentimenti positivi vengono ospitati, e dalle quali vengono richiamati alla mente quando siamo impegnati in un compito, con lo scopo di sostenerci, di darci un rinforzo positivo.

Quello che avviene, e l’esito positivo di tale processo, dipende dal flusso di pensieri positivi dal lobo prefrontale sinistro all’amigdala.

Quello che si sviluppa è un una sorta di “memento” su quanto saremo soddisfatti quando avremo realizzato i nostri sogni, messaggio che ha anche la funzione di placare frustrazione e preoccupazione connesse con le inevitabili difficolta presenti nell’esecuzione del compito che stiamo affrontando.

Non è fantastico!!!

A questo punti non vi sono più dubbi. Dobbiamo perseguire i nostri valori.