Il post della scorsa settimana poneva l’attenzione sull’importanza di interrogarci sulle cose importanti per noi, e sarà proprio su quest’aspetto che avvieremo alcuni dei nostri discorsi futuri.

Pensiamo ad un film o ad un libro che, in qualche modo, ci ha emozionato.

Dico in qualche modo, perché ciascuno avrà vissuto la propria emozione: alcuni si saranno commossi, altri arrabbiati, altri ancora forse anche spaventati.

Ciascuno, nell’identificarsi con la storia o con il protagonista, avrà sentito un moto interiore, un’energia venire da dentro. In quel momento magari ci siamo sentiti forti, capaci di dar voce a quell’energia, per alcuni, quasi di poterla tradurre in azioni. Da domani sarò più attento con mia moglie/marito, dedicherò più tempo ai miei figli, prenderò in mano la situazione, non mi farò più calpestare dal mio capo, parlerò di più con i miei amici, ecc.

Poi, forse già dopo poche ore, la fiammella si è spenta e siamo tornati nella nostra quotidiana “normalità”. Quell’esplosione di eroismo, come è arrivata, se ne è anche andata.

Ricordate come vi siete sentiti in quel momento, probabilmente proprio degli “eroi”, capaci di superare tutti quegli ostacoli che, sino ad allora, vi erano parsi insormontabili. Magari solo per un attimo, la percezione di quella parte della vita vi è sembrata diversa, avete assunto un nuovo orizzonte di sguardo, per poi ricadere nel consueto “realismo”.

Sapete perché ci accade questo?

Perché in quel momento, ciascuno di noi si è connesso con i propri valori profondi, andando a pescare in quel mondo carico di una spinta vitale senza eguali.

Noi, tuttavia, continuiamo a trascurare il valore di questi momenti illuminanti.

Questo sebbene, oltre a nobili scrittori e registi, anche la pubblicità e il marketing utilizzino a piene mani questo meccanismo dei “valori nobili” e sebbene la scienza ce ne spieghi oggi persino i meccanismi neurologici, aspetto che vedremo la prossima settimana!