Dopo le riflessioni così cerebrali della scorsa volta, questa settimana si impone la necessità di fare esperienza di se attraverso il corpo, e questo al fine di meglio comprendere la differenza tra mente pensante e mente senziente, vale a dire tra il pensare ad una sensazione e il farne esperienza.
Oggi proveremo così a recuperare un esercizio assai noto ma altrettanto utile per sviluppare quell’attenzione al corpo necessaria a coglierne e, magari, comprenderne i messaggi.
Con l’atteggiamento di chi vuole regalarsi un momento per se, eliminiamo le solite fonti di disturbo e recuperiamo la nostra stanza preferita ma, questa volta, nella quale sia possibile sdraiarci in posizione supina. Facciamolo distendendo le nostre braccia lungo i fianchi, avendo cura che i palmi delle mani siano rivolti verso il basso, e con le gambe leggermente divaricate, in modo che i nostri piedi siano distanziati all’incirca quanto le nostre spalle.
Quello che faremo non sarà altro che effettuare la scansione mentale del nostro corpo, cerchiamo di farlo, in particolare per chi non è nuovo di tale esperienza , con l’atteggiamento ludico e curioso di un bambino.
Nel passare da un punto all’altro del nostro corpo, appoggiamo il nostro pensiero con leggerezza e amorevolezza, evitando di intraprendere una lotta con la nostra mente. Certamente questa si allontanerà dal nostro percorso, è fisiologico, tanto che scoprire questo meccanismo è uno dei nostri primi obiettivi.
Il rendersi conto di questo sarà già il nostro primo grande risultato. Ogniqualvolta ci renderemo conto di esserci allontanati dal nostro percorso, non dovremo far altro che riprenderlo, cercando di farlo con gentilezza e bonaria accettazione.
Il nostro scopo non è quello di controllare i nostri pensieri ma piuttosto quello di entrare in modo diverso in rapporto con loro!
A questo punto, abbassiamo lentamente le palpebre ed iniziamo semplicemente ad ascoltare le sensazioni che emergono dal contatto delle nostre mani con il materassino. Partiamo con la mano destra, o con la sinistra se siamo mancini, e passiamo in rassegna le nostre dita a partire dai polpastrelli, risalendo lungo le dita e il palmo. In questo modo il nostro pensiero segue il punto del corpo che prendiamo mentalmente in considerazione. Continuiamo in questo modo lungo tutto il braccio e poi, sempre partendo dalle dita, facciamo la stessa cosa con il braccio opposto.
Con lo stesso atteggiamento, riparto dalla punta delle dita dei piedi e percorro piedi, caviglie, polpacci, cosce e su sino al bacino. Quindi percorro mentalmente i muscoli della schiena, aiutandomi attraverso l’ascolto del contatto della stessa con il materasso. Arrivo così sino alle spalle, al collo e alla nuca. Percorro la zona dei capelli e ridiscendo lungo il viso, il collo, il petto e giù sino allo stomaco, per raggiungere nuovamente il bacino e i miei organi genitali.
Terminato il mio percorso, mi limito ad ascoltare quanto percepisco, senza giudicare. Devo ricordarmi che il mio unico obiettivo è quello di imparare ad ascoltare. Quello che percepirò sarà un tassello importante nel mio percorso di conoscenza personale, questo indipendentemente dal fatto che tali sensazioni possano da me essere considerate positive o negative.
Ora è il vostro turno!!!
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