Caro dottore,

Un mese fa è improvvisamente morta mia madre, i primi giorni sono stati strazianti, durante la notte mi svegliavo sudato e tremolante urlavo alla ricerca della porta della stanza per fuggire e con forti dolori al petto anche durante il giorno, ho trascorso un paio di settimane nella “normalità” ossia dormivo abbastanza regolarmente a parte qualche discorso senza senso notturno di cui mi hanno riferito. Il problema è esploso di colpo senza apparente motivo e di giorno. Le spiego: ho iniziato ad avvertire un forte dolore al petto un calore da dentro e difficoltà respiratorie, il cuore in gola, sudori, brividi di freddo, tremori. Se sono solo un una stanza in quale momenti mi capita di camminare continuamente in su e in giù per la stanza senza senso alla ricerca di qualcuno che non sempre trovo (non riesco neppure a fare la doccia da solo, ho pura!) ovunque mi metto sto male scoppio in crisi di pianto con le persona con cui mi capita di parlare, poi magari ho dei momenti in cui tutto torna alla normalità riesco anche a scherzare ed a parlare di tutto. Questa sensazione mi arriva di colpo parte da dentro ed esplode facendomi mollare qualsiasi cosa.
Il mio mondo sembra essersi completamente capovolto ho sempre avuto un carattere forte, in amore, lavoro in famiglia, e di problemi ne ho avuti molti ma sempre superati perché non ho mai avuto un problema come questo che mi capita ora poiché sono io che ho paura, paura di essere lasciato solo, voglia di essere aiutato capito, voglia di parlare sempre di queste cose voglia che gli altri mi rassicurino.
Cosa mi consiglia?  Forse della psicoterapia che nessuno mi ha consigliato Tutti mi dicono che è una cosa momentanea ma sono trascorsi ormai 2 mesi.
Grazie

Risposta

Caro V.,
gli elementi che fornisce nella sua richiesta, soprattutto in relazione alla sua dolorosa storia recente ed ai sintomi che descrive, lasciano pensare che lei abbia sviluppato un disturbo da attacchi di panico, una patologia che sembra oggi in rapida espansione.
Tra tutti i disturbi d’ansia questo è forse il più doloroso, il più violento e, per usare le sue stesse parole, il più “esplosivo”; infatti è in grado di provocare delle profonde modificazioni nell’organismo, modificazioni che sono attivate da ben precisi meccanismi neurofisiologici. Tali meccanismi, che hanno probabilmente anche una base di predisposizione genetica, possono venire innescati da eventi stressanti, traumatici, come è il caso della perdita improvvisa di una persona cara. Un lutto non risolto, può rappresentare così una specie di chiave in grado persino di aprire la porta a modificazioni importanti nel biochimismo dei nostri sistemi neuroormonali.
Capisco bene le sue sensazioni di impotenza e di terrore: è qualcosa che fa contattare immediatamente una sensazione di morte imminente.Poiché nell’eziologia del disturbo i fattori psicologici sono molto importanti e sono, riferendomi al suo caso, legati anche ai possibili significati inconsci che la grave perdita accaduta recentemente nella tua vita può avere per lei, rispondo alla sua domanda dicendole che una psicoterapia, abbinata inizialmente ad un supporto farmacologico, che tuttavia non mi compete, sia fondamentale per una soluzione duratura al suo problema. Occorre quindi che lei si affidi a qualcuno di sua fiducia per andare a vedere dentro quel “terremoto” psicosomatico che si è scatenato in lei.