Caro dottore,

Ho un problema con mia moglie; anzi, credo che il problema sia “tutto suo”. Da un po’ di tempo a questa parte è diventata una vera e propria “maniaca delle pulizie”. Passa gran parte del suo tempo libero passando lo straccio dappertutto. Ricordo che durante i primi anni di matrimonio, dedicavamo il sabato mattina alle faccende domestiche (dato che lavoriamo entrambi) e ricordo che io l’aiutavo volentieri.

Col passare del tempo, però, mi accorsi che lei (di nascosto) tornava a pulire dove avevo già pulito io. La cosa mi infastidì molto, e così, pian pianino, smisi di aiutarla, ma lei non sembrò contrariata da questo, fino al punto da preferire che io non l’aiutassi più, perché secondo lei, non ero in grado di pulire bene come faceva lei. Col tempo le cose sono peggiorate al punto da condizionare pesantemente la nostra vita sociale e familiare. Lei infatti non vuole più invitare amici a casa, per evitare che, con la loro presenza “la sporchino”. E non possiamo anche andare noi a casa loro perché lei è sempre “troppo stanca” a causa delle faccende domestiche.

Il menage è diventato un inferno. Lava il pavimento anche quattro volte al giorno con tutti i disagi che si possono immaginare.
Un bel giorno ho perso la pazienza ed ho fatto volare qualche piatto e dopo la mia sfuriata, ha finalmente ammesso di avere dei problemi. Mi ha confidato che lei si rende conto dell’anormalità del suo comportamento, e che questa cosa la fa (e ci fa) soffrire, ma anche che non può farne assolutamente a meno. Abbiamo deciso quindi di attuare una strategia semplice, cioè quella di limitare forzatamente ma gradatamente le faccende domestiche, ma è durata una settimana. Pian piano è tornato tutto come prima.

Ora la cosa è “sotto controllo”, nel senso che quando le dico che sta esagerando, mi ascolta, ma il problema è tutt’altro che risolto. Se io sto zitto, se la lascio fare, torna tutto come prima.  Vorrei aiutarla, ma per farlo dovrei capire da dove arriva questa mania. Ho pensato anche a una sorta di “punizione” nei miei confronti per qualcosa che potrei avergli fatto.

Risposta

Caro M.,

Quando approcciamo l’altro le etichette diagnostiche risultano poco utili, fondamentale è invece il tentativo di comprendere. Forse tenendo la casa pulita sua moglie vuole tenere sotto controllo l’imprevedibilità della vita. Lo sporco è pericoloso, la vita è pericolosa e quindi la vita è sporca. Se io riesco a controllare lo sporco nel mio ambiente di vita di conseguenza controllerò anche la mia ansia nei confronti di del percolo che deriva dal vivere.

Vi è comunque un ulteriore spetto sul quale vorrei condurre la sua attenzione, cosa che peraltro mi viene da lei stesso suggerita: il fatto che lei e sua moglie state vivendo una problematica di coppia che deve essere anch’essa compresa. Con questo non voglio affermare che le ossessioni alla pulizia di sua moglie siano determinate dalle vostre difficoltà relazionali, quanto piuttosto che questi due aspetti (il vostro rapporto e le ansie di sua moglie) si sono nel tempo talmente intrecciati da apparire quasi indistinguibili. L’avvio di un processo di cambiamento, possibile oltre che auspicabile, richiede  quindi che si faccia chiarezza anche in questo senso, o forse, prima di tutto, proprio in questo senso.